HARpeggio 2013

Dal 21 al 28 di luglio si è svolto tra Macra Bedale e Macra Villar l'HARpeggio, il campeggio musicale organizzato da Progetto Har in collaborazione con il Comune di Macra e il rifugio escursionistico "La Ruà".

 

Gli alunni, provenienti in parte dalla provincia di Cuneo, in parte da quella di Madrid (Spagna) hanno avuto la possibilità di ricevere lezioni nelle specialità di Flauto (prof. Sara Bondi), Clarinetto (prof. Andrea Sarotto) e Pianoforte (prof. Bianca Albezzano). Le attività musicali includevano inoltre momenti di musica d'insieme in diversi ensemble (duetti, musica da camera con pianoforte, insieme flauti, insieme clarinetti e orchestra).

 

Inoltre il campeggio prevedeva attività extramusicali, quali le gite, una delle quali, sul sentiero dei ciclamini, ha visto gli alunni impegnati in una lezione di orchestra all'aria aperta che ha rallegrato più di un turista, e le attività serali. A queste ultime hanno preso parte alcuni abitanti e villeggianti presenti a Macra in quella settimana, apportando il loro entusiasmo e arricchendo la nostra proposta.

 

D'altra parte la risposta entusiasta degli alunni alla proposta strumentale e culturale in senso lato e la disponibilità alla collaborazione e allo scambio linguistico hanno reso la settimana musicale un'esperienza intensa ed emozionante, che speriamo di poter ripetere il prossimo anno.

Le attività giorno per giorno (clicca per ingrandire)

Racconto "Tra Fantasia è realtà"

 

Questa interpretazione è stata realizzata la sera del secondo giorno del campeggio, durante una passeggiata serale degli allievi, non sapendo che Ober li attendeva alla Cappella di San Pietro, vestito come un vecchio di altri tempi, immaginate la loro sorpresa nel vederlo comparire  nei panni del vecchio custode

HARpeggio 2013

 

 

 

Tra fantasia e realtà di Ober Bondi

 

-CHI SIETE VOI CHE FATE UN TALE FRACASSO DA DISTURBARE IL MIO RIPOSO?

CHE COSA VOLETE?

NON SAPETE CHE, DI NOTTE, IN QUESTO LUOGO NON SI PUO’ TRANSITARE?!

 

-SIAMO DEI MUSICISTI, DEI CANTORI, SIAMO AL CAMPEGGIO DI PROGETTO HAR

 

-NON IMPORTA CHI VOI SIATE E DA DOVE VENIATE, AVETE DISTURBATO IL MIO RIPOSO DI GRANDE VECCHIO.

AVETE DISTURBATO IL SONNO DEL CUSTODE DELLA CAPPELLA DI S. PIETRO E QUESTO FATTO VI POTREBBE COSTARE MOLTO CARO!!!

 

-SCUSATE GRANDE VECCHIO, PER LA NOSTRA SBADATAGGINE, POSSIAMO RIPARARE IN QUALCHE MODO?

 

-VOGLIO CHE VE NE ANDIATE AL PIU’ PRESTO....OPPURE.....ASPETTATE....

NON SO PERCHE’ MA SENTO LA NECESSITA’ DI PARLARE CON VOI... QUALCOSA MI DICE CHE E’ BENE SE PARLO CON VOI...

 

TANTO TEMPO FA, PER UN ERRORE DOVUTO AL MIO ORGOGLIO, SONO STATO COLPITO DA UN INCANTESIMO, ANZI UN MALEFICIO CHE DA ALLORA MI COSTRINGE A ESSERE IL CUSTODE DI QUESTO LUOGO, PER SEMPRE !!!

IN TANTI ANNI MI SONO ANCHE ABITUATO A QUESTA SOLITUDINE, MA ORA SONO STANCO, MOLTO STANCO E...MALATO, MOLTO MALATO, E VORREI ESSERE LIBERATO DA QUESTO MALEFICIO.

 

PROPONETEMI QUALCHE COSA CHE MI PERMETTA DI PERDONARVI E IO IN CAMBIO VI RACCONTERO’ UNA STORIA DI QUESTI LUOGHI, UNA STORIA CHE NESSUNO CONOSCE. UNA STORIA CHE CONTIENE PAROLE MAGICHE IN GRADO DI ELIMINARE IL MALEFICIO E IO TORNERO’ A ESSERE LIBERO.

 

 

-VA BENE, CONFABULIAMO UN ATTIMO E TI FACCIAMO LA NOSTRA PROPOSTA.

....e cantano

 

-VERAMENTE MOLTO BELLO, MOLTO BRAVI. GRAZIE.

MA...ASPETTATE UN ATTIMO, NON è COSì SEMPLICE. (Si alza, entra nella cappella a prendere il libro).

CI SONO ANCORA DUE PROVE DA SUPERARE:

-IL LIBRO è MAGICO E SI APRE SOLO SE LA VOSTRA PROVA è STATA ACCETTATA---------SI APREEEEEE!!!!

- NEL LIBRO MAGICO STA SCRITTO UN TESTO MOLTO ANTICO IN UNA LINGUA CHE NON SO SE RIUSCIRO’ A DECIFRARE (legge con attenzione e con grandi cenni del capo) ...SI’ LA VOSTRA CANZONE HA OTTENUTO IL SUO SCOPO – RIESCO A LEGGERE LO SCRITTO ... ORA POTRO’ RACCONTARVI LA STORIA...E POI FINALMENTE...SARO’ LIBERO.

VEDIAMO

 

 

 

LA STORIA:

 

 

DOVETE SAPERE CHE QUESTO LUOGO MOLTO ANTICO RISALE AL 1400, quando ancora non esisteva la strada carrozzabile.

Gli abitanti della valle Maira, da sempre molto attivi nei loro commerci, si servivano dei PORTEUR, uomini che percorrevano a piedi i sentieri e portavano i prodotti a vendere nei mercati.

Poi, la sera, risalivano con gli zaini zeppi di prodotti di prima necessità, fermandosi a dormire qui e là in ricoveri di fortuna.

 

IO ERO UNO DI QUESTI PORTEUR.

UNA NOTTE, TANTI ANNI FA, TRANSITAI PER QUESTO SENTIERO PER RECARMI A CAMOGLIERES. AD UN TRATTO UNA FIGURA INQUIETANTE MI VENNE INCONTRO: NON SO, UN DIAVOLO, UNA FIGURA SCHELETRICA CHE MI CHIESE DI SCAMBIARE LA MIA ANIMA CON LA MIA LIBERTA’.....NON ACCETTAI E DA ALLORA E’ COMINCIATA QUESTA MALEFICA PRIGIONIA.

 

MA LEGGIAMO LA STORIA<..

 

Il paese di Macra, un tempo, era conosciuto col nome di Alma. Ma antiche leggende narrano che il nome ALMA fosse stato scelto in onore e memoria di una Marchesa che passò in quei luoghi all’inizio del secondo millennio.

Un’antica mulattiera si alzava in quota dalla Borgata Villar, superando salti di roccia che sovrastano scoscesi il torrente. Il sentiero, che fu fatto aprire nel 1486 dal Marchese Ludovico I di Saluzzo, transitava proprio qui, presso la cappella di S. Pietro, che contiene al suo interno un affresco con Danza macabra.

La mulattiera raggiungeva la borgata Camoglieres, alta sopra i burroni rocciosi, per scendere poi tra le vigne sino alla cappella di San Salvatore, fondata dai Monaci di Oulx nella prima metà del dodicesimo secolo e situata di fianco al Maira.

 

Come questo, molti altri sentieri collegavano fra loro i luoghi e le borgate. Sentieri che sono utilizzabili e visibili ancora oggi, a dimostrazione che si era venuta a creare una zona di grandi scambi e di ricchezza. Il territorio, di una superba bellezza, ricchissimo di acqua e vegetazione completava l’opera risultando una specie di paradiso terrestre.

 

Il Marchese di Saluzzo, Signore della Valle Maira, per riscuotere le tasse e Governare questa bellissima e ricca zona, inviò un suo fido Esattore di nome Rubbio.

 

Dovete sapere che in quei tempi lontani il Marchese cercò di imporre le proprie leggi e la padronanza assoluta su questi territori: aumentarono le tasse, diminuirono i commerci, aumentò la povertà.

 

Rubbio non era il classico Esattore perfido e senza scrupoli, anzi, era uomo buono e giusto e per venire qui aveva dovuto abbandonare la sua amata: Alma, Signora di Busca.

 

Nonostante le sue buone doti, Rubbio era costretto a eseguire gli ordini del perfido Marchese e in poco tempo tutto precipitò: i commerci diminuirono e vennero spostati di nascosto nelle altre valli, creando così anche un esodo precipitoso degli abitanti.

 

Chi restò, cercò di ribellarsi al tiranno: Rubbio era il rappresentante del tiranno e bisognava eliminarlo.

La Valle senza i propri abitanti in poco tempo perse il suo splendore. Anche la natura sembrò ribellarsi, iniziarono anni di grande gelo invernale e di grande secco d’estate. L’acqua sparì, il Maira seccò, le piante, la vegetazione seccarono. Iniziarono anni di grande carestia. Un paradiso stava scomparendo.

 

Nel frattempo la Marchesina Alma in tutt’altro luogo e in tutt’altro clima sognava l’innamorato e il suo ritorno. Viveva in un castello sulle ridenti colline saluzzesi, ma...da tempo non riceveva notizie da Rubbio. Decise allora di recarsi alla ricerca dell’innamorato.

 

Percorse tutto il marchesato, arrivando fino alla libera città di Cuneo e infine a Dronero e poi su, verso le sorgenti del Maira. Alma riuscì a raggiungere la Chiesa di San Salvatore e da lì la Borgata Bedale. Visse in ricoveri di fortuna, protetta da alcuni fidi cavalieri. Cercò disperatamente, ma non riuscì a trovare Rubbio.

 

Ma un giorno un vecchio fabbro, con la barba lunga, sporco di fuliggine, magro, esausto dal duro lavoro alla fucina gli raccontò di aver visto l’Esattore colpito a morte in un attentato, per mano dei ribelli, e di non aver più sentito notizie di Rubbio, ormai da mesi.

Alma iniziò a piangere: un pianto straziante.

 

Improvvisamente, le sue lacrime che cadevano a terra iniziarono a scorrere come una sorgente e la sorgente divenne un rio e il rio divenne torrente, il Maira era nuovamente vivo, la natura si era risvegliata, la vegetazione rinasceva.

Ancora oggi l’acqua, divenuta tantissima, è importante per l’economia della valle.

Grazie al dolore e all’amore di Alma tutto ha ripreso la sua forza.

 

Quindi tutto finì in questo modo triste? Direte voi.

 

Macchè, si verrà poi a sapere che, infine, Alma ritrovò vivo il suo amato Rubbio.

 

Dove? Direte voi. Indovinate un pò: in una Chiesetta situata su di piccolo sentiero, mentre stava raccontando una storia a dei musicisti di passaggio, che gli avevano cantato una canzone.

 

Ma questa è un’altra storia.

L’unica cosa importante da sapere è che da allora in poi vissero a Macra, felici e contenti.

 

Ora che mi avete liberato dal maleficio, andiamo insieme a cercarli?

E, per strada, mi potreste cantare di nuovo quella bellissima canzone?

 

 

 

Scena: Cappella di S. Pietro a Macra Villar

Interprete Ober Bondi

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