FOTOGRAFI

Antonella Lingua

La fotografia è arrivata nella mia vita quasi all’improvviso un po’ di tempo fa.

Dopo aver sperimentato e fotografato ogni cosa, tutto ma proprio di tutto, ora mi piace la fotografia concettuale, quella più introspettiva, quella sociale, quella con cui “crei relazioni umane”, ma anche quella dei particolari e degli oggetti inanimati.

È stato da subito un connubio fotografia-terapia: il silenzio si è sostituito al rumore, la lentezza si è imposta alla sfrenata velocità della vita, il godere dell’attesa e dell’aspettare ha avuto il sopravvento sulla fretta. La fotografia ha stimolato la mia immaginazione, creatività ed emozionalità, mi ha indotto a scrivere, a raccontarmi, mi ha resa una persona diversa, migliore credo.

Ora è un modo per esprimermi, c’è tanto di me in quello che fotografo, ci sono tante sfumature di vita, ci sono i miei stati d’animo come li percepisco io attraverso un luogo, una luce, un colore.

Poi ci sono le persone, persone che ho avuto la fortuna di incontrare, poche, molto poche, ma essenziali. Una di loro, che di nome fa Ober, mi ha insegnato a “scegliere”, mi ha trasmesso il significato di avere un’idea, un progetto, dei sentimenti da narrare e a raccontare le emozioni delle storie.

Grazie, è stato davvero molto appagante il cammino finora percorso in Progetto Har.

 

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