Anche questa volta, per la seconda o terza volta, scomodo Pupi Avati, regista e scrittore.
Lo faccio ricordando, con un po’ di fantasia e un po’ di malinconia, le riprese del film “Nel tepore del Ballo” titolo provvisorio, modificato poi in “Gli amici del Bar Margherita”.
Era il maggio 2008, ad un anno esatto dalla 80^ Adunata Nazionale degli Alpini. Dopo quell’evento pareva che a Cuneo non dovesse succedere più niente di coinvolgente.
E invece, sotto i portici di Via Roma, proprio a Cuneo, nel maggio del duemilaotto si gira: NEL TEPORE DEL BALLO.
Pupi Avati, incurante del trambusto del set, parla fitto con un sessantenne occhialuto, vispo e sorridente che si chiama Ober e che gli sta porgendo i provini del suo ultimo rullino di fotografie.
Pupi l’ha fatto accomodare sulla sedia che reca sullo schienale il nome della protagonista, l’eterea Laura Chiatti.
Ober ha al collo la Nikon F4, è emozionato, regala al regista una foto che lo ritrae.
Davanti alla storica Farmacia Bertero, con le pubblicità di oggi sostituite dai cartelli anni cinquanta, Pupi Avati è disteso, non ha fretta, si prende il tempo per guardare le foto di Ober e dice: “Cuneo è una città fantastica, bellissima, la gente è meravigliosa, queste fotografie superbe mi somigliano”.
Ne prende una, la guarda e dice: “La sedia viene riposta, chissà se è un presagio”.
E poi: “Vedi, Ober, la bellezza in fotografia, come nel cinema, è emozione, è commozione, ci accompagna facilmente dentro l’immagine e ci sentiamo subito bene. L’immagine diventa immaginazione e la favola diventa visibile”
Si alza e grida: “Ciak, si gira!”
La fotografia e il cinema iniziano a raccontare.
Pupi e Ober continuano a sognare. Per entrambi è la speranza di un nuovo sogno.
Per Pupi sogno è la ricerca della storia e della realizzazione del film da Oscar.
Per Ober è la rincorsa alla fotografia esemplare. Quando si scatta una fotografia giusta, che funziona, si ha una percezione particolare. “Guarda guarda cosa sta succedendo. Sto scattando una fotografia fantastica. Spero di non sbagliare.” Pensi e hai la sensazione che in quella frazione di secondo tu stia vivendo qualcosa di incredibile. Il momento è lì davanti a te, sai cosa devi fare, ti pervade una emozione e scatti. Ecco, la fotografia giusta in fondo è tutto questo: un centesimo di secondo di percezioni, di pensieri, di emozioni.
Il film “GLI AMICI del BAR MARGHERITA” verrà presentato qualche mese dopo, in prima nazionale, al Cinema Monviso, alla presenza del regista, e successivamente al Cinema Lanteri.
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